L’importanza di dire ” No”!

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Il 3 novembre 1943 decine e decine di ebrei vennero attirati nel tempio di via Bertora e scattò la retata che, proseguita nei giorni successivi, portò alla deportazione complessiva di 271 persone, solo venti tornarono dai lager.

Molte le iniziative per ricordare quei tragici fatti: al pomeriggio la tradizionale cerimonia in sinagoga organizzata da Comunità S. Egidio, Comunità Ebraica e Centro Culturale Primo Levi.

Al mattino accanto al portone di ingresso dell’Arcivescovado è stata scoperta la targa “Il Civico Giusto”: con un QR Code si può vedere il documentario, voce narrante Tullio Solenghi, immagini dell’Istituto Luce, che racconta la storia di tre persone straordinarie capaci di “dire di no” in un contesto storico drammatico.

L’arcivescovo Card.  Pietro Boetto ed il suo segretario Mons. Francesco Repetto che misero in piedi ,insieme a tanti altri sacerdoti genovesi, la rete DELASEM  per fornire aiuti materiali e rifugio agli ebrei perseguitati.

Il terzo ” Giusto  civico ”  è il rabbino capo di  Genova Riccardo Pacifici che rifiutò di fuggire all’estero, nonostante ne avesse avuto la possibilità, per restare vicino alla sua comunità e fu ucciso ad Auschwitz l’11 dicembre 1943, poco più di un mese dopo la retata.

Un “No” che fa da contraltare ai tanti che si voltarono, ed ancora oggi, si voltano dall’altra parte, un “No” che deve essere un esempio per chi, come il Centro Sportivo Italiano, dal 1944 vuole testimoniare con azioni concrete, inclusione, accoglienza e solidarietà.

E’ davvero un peccato che Riccardo Pacifici, ex capo della comunità ebraica romana, attualmente vice presidente della European Jewish Association, nipote del rabbino Riccardo Pacifici del quale porta lo stesso nome, abbia fatto nel salone dell’Episcopio dove era ospite, un intervento completamente fuori contesto, facendo anche un piccolo sgarbo all’ Arcivescovo Mons. Pietro Tasca che su questi argomenti si era espresso nel recente passato ben diversamente e con altra “umanità”.

Pacifici ha accusato i “camalli genovesi”, dai quali avrebbe ricevuto minacce via web, “di stare ora dalla parte sbagliata della storia, con la loro mobilitazione per Gaza, mentre durante il nazi fascismo, e nel dopoguerra, stavano dalla parte giusta aiutando gli ebrei anche ad emigrare in Palestina.

Pur riconoscendone la vitalità, ha affermato che “le decine di migliaia di giovani scesi in piazza negli ultimi mesi sono vittime di fake news e di persone che li strumentalizzano “.

Secca la replica della sindaca Silvia Salis che ha detto “che non bisogna fare parallelismi con quanto sta accadendo oggi nel mondo e che si è persa un’occasione per non fare polemiche”.

Anche Paolo Masini, ideatore e coordinatore de “Il Civico Giusto”, si è dissociato dalle parole di Riccardo Pacifici dicendo che “dispiace che un evento di questa natura e di questo valore debba essere in qualche maniera macchiato da argomenti che riguardano tutta un’altra storia e un’altra epoca”.

 

 

 

 

 


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