Card.Bagnasco “Passo la mano ma non il cuore”

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Sabato 27 Giugno, il Card. Angelo Bagnasco, ormai in procinto di lasciare, dopo 14 anni, la sua carica di Arcivescovo di Genova, ha salutato in Cattedrale i giovani con una cerimonia liturgica alla quale hanno partecipato circa 200 persone.

“L’amore ha un inizio ma se è vero amore non ha mai una fine. Io passo la mano ma non posso passare il cuore-  ha detto il Card. Bagnasco nella sua omelia-. Voi ragazzi dovete pensare sempre con la vostra testa, ambire a mete alte, cime splendide dove la terra tocca il cielo. La paura, l’ansia di non farcela non deve essere un freno”.

Il Card. Bagnasco ha ricordato la sua lunghissima frequentazione con i giovani: trent’anni da curato nella chiesa di S.Teresina di Albaro, l’impegno con la FUCI, la docenza di italiano al ginnasio e di filosofia alla Facoltà di Teologia che lo ha messo in contatto con decine di seminaristi.

Di famiglia di umili origini, i genitori lo avrebbero voluto ragioniere, ha risposto alla chiamata del Signore  entrando in seminario in quarta ginnasio nonostante parecchio  scetticismo che sfociò anche in giudizi negativi e sarcasmo nei confronti della sua famiglia come se  essa “avesse colpa” per questa sua scelta, molto controcorrente per quei tempi.

Ordinato presbitero nel 1966 , due anni dopo, nel 1968, per volere del Card. Siri, si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Genova in un’epoca di contestazione e grandi lacerazioni politiche-sociali.

Il Card. Bagnasco ha sempre considerato l’università pubblica, in quegli anni di rivoluzione culturale, una straordinaria palestra di vita per discernere il grano buono dalla zavorra, la verità dalle mode, i grandi ideali  dalle ipocrisie mascherate.

“ Come non si legge il gusto del pane ma bisogna mangiarlo, così non si legge il gusto dell’amore, ma bisogna provarlo- ha detto il Card. Bagnasco in uno dei passaggi forse più efficaci nella sua omelia di saluto ai giovani-.  Non dimenticate che la Chiesa deve essere trainata da voi, dal vostro entusiasmo, dalle vostre energie che contagino altri giovani ma anche gli adulti”.

Al termine della cerimonia liturgica, sul sagrato del Duomo di San Lorenzo, c’è stato un altro momento di condivisione, meno formale, ma molto coinvolgente, fra il Card. Bagnasco e i ragazzi della Pastorale Giovanile che gli hanno consegnato alcuni doni.

 

 

 


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