Crocera Stadium ” ai supplementari”

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Una notizia che è anche un’iniezione di speranza, per il mondo dello sport, soprattutto quello di base, di poter uscire dall’emergenza Covid: i dirigenti di Crocera Stadium, importante presidio sociale del ponente genovese, per ora sospendono la decisione di chiudere l’impianto.

Un appello sulla pagina facebook della società aveva raggiunto oltre 69.000 persone.

“Vogliamo ringraziare-si legge in una nota ufficiale– migliaia di sostenitori, addetti ai lavori di tutta Italia,  politici di ogni schieramento, sia comunale che regionale, tutti coloro che in vari modi ci hanno fatto sentire il loro sostegno rispondendo alla nostra richiesta di aiuto”.

Crocera Stadium Ssdrl è una storica società affiliata al CSI di Genova: il nostro ente di promozione sportiva, insieme alla FIN- Federazione italiana nuoto, si è dimostrato ben consapevole del grande sforzo economico  profuso finora dai dirigenti dell’impianto e da tutte le donne ed uomini che operano all’interno dell’impianto di Sampierdarena.

A “fermare” la chiusura di Crocera è stato soprattutto il Comune di Genova che si è impegnato a trovare soluzioni concrete per una struttura che orai “vede” il traguardo dei trent’anni di attività sempre caratterizzata  da valori sociali, prima ancora che sportivi.

Eventuali scelte “drastiche” quindi, anche e soprattutto per il rispetto degli utenti dell’impianto, sono state “congelate” decidendo di scommettere sulla ripresa.

Una notizia che porta un po’ di ottimismo ma che si inserisce in un contesto più ampio dove purtroppo, come si  leggeva ieri in un bell’articolo di Emanuela Audisio su “Repubblica” lo sport non è certamente una priorità.

Esultiamo giustamente, per carità, perché gli atleti azzurri potranno partecipare alle olimpiadi sventolando il tricolore e cantando l’inno- si legge nell’articolo– ma non ci sono strategie per riaprire palestre, piscine ed impianti, con i ragazzi privati di queste attività ormai da quasi un anno.

 

 


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