“Discobolo al Merito” per Adriano

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Adriano Bianchi per tanti anni, con fatti concreti, senza discorsi retorici  ed autoreferenziali, spesso in seconda fila, è stato “anima” del Centro Sportivo a Genova ed Liguria.

E’ prematuramente scomparso il 16 marzo del 2021 e durante il Meeting di Assisi dei dirigenti del CSI l’apposita commissione ha accolto la richiesta del comitato regionale di conferirgli il prestigioso  “Discobolo al Merito” alla memoria.

E’ il massimo riconoscimento per chi ha dedicato un’ampia parte della vita all’associazione, ai suoi ideali, favorendone lo sviluppo e la proposta sportiva-educativa.

Tesserato CSI dal 1983, inizia come accompagnatore-dirigente della squadra di calcio dei bambini della parrocchia Regina Pacis di Marassi.

Conosce così e diventa grande amico di Mons. G.B. Caviglia, storico consulente ecclesiastico del comitato di Genova.

Grazie a questo rapporto comincia ad essere un apprezzato dirigente ricoprendo vari ruoli, dall’ arbitro al responsabile della formazione, carica ricoperta per oltre vent’anni.

Dal 2004 al 2008 è presidente del comitato di Genova del CSI, per molti quadrienni: fino alla sua scomparsa nel 2021 mantiene la carica di vice presidente.

Nel comitato regionale entra inizialmente come consigliere nel 1995 , ricoprendo anche il ruolo di vice presidente dal 2000 al 2004.

Dal 2012 iniziò a svolgere il ruolo di  amministratore regionale mantenuto fino al marzo scorso.

E’ davvero impossibile, come disse Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo ausiliare di Genova al suo funerale, elencare con  poche parole cosa ha fatto Adriano per il CSI.

“Con  la sua gentilezza dispensava amore, che è l’unica cosa importante della vita, quello che lasciamo agli altri .Tutto il resto è sovrastruttura, perdita di tempo. Adriano- ricordò Mons. Nicolò Anselmi in una chiesa strapiena– si impegnava in prima persona, non delegava, forte di un percorso e di esperienze di Fede che  erano l’impegno costante ,aldilà della fatica. Aveva sempre, con il suo sorriso e il suo tono di voce, una buona parola per tutti”.

Citiamo solo qualcuna delle sue iniziative, che esulano anche dall’ambito strettamente sportivo, perché davvero l’elenco sarebbe troppo lungo.

Si adoperò peri i detenuti con “ Una mano amica oltre le sbarre”, un’idea bellissima per  raccogliere, insieme ad altre associazioni regionali, beni di prima necessità per le persone in carcere.

Per oltre 10 anni è stato il referente per il  CSI dell’UEPE- Ufficio esecuzione Penale Esterna– dando la possibilità a moltissime persone di svolgere lavori socialmente utili presso la sede e soprattutto presso la struttura  diocesana polisportiva  Altum Park gestita dalla Cooperativa Sport Service Family: cooperativa di cui Adriano fu uno dei fondatori nel settembre 2000.

“Tutti anche se sbagliano, -diceva- hanno bisogno di un’altra possibilità”.

Adriano Bianchi, un passato nell’Azione Cattolica, ha lasciato  un ricordo indelebile presso i tanti parroci con i quali ha collaborato: sempre attento ai temi sociali, alle persone deboli ed in difficoltà.

Lo ha lasciato nel mondo del CSI, e fra le tante associazioni sportive con le quali si è rapportato, aiutandole a risolvere problemi.

Anche nell’ultimo periodo, nonostante fosse provato dalla malattia, era facile incontrarlo  a S. Desiderio. Era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via: non disdegnava di “sporcarsi” le mani.

Curava di persona le piante e gli alberi, il piccolo uliveto, con un bellissimo rapporto con la natura, che amava davvero, non a parole: raccoglieva le foglie, faceva la raccolta  differenziata, cercando  di stimolare tutti, adulti e ragazzi, a lasciare pulito.

Adriano Bianchi non ha mai voluto “fare il protagonista” ma è stato un vero   protagonista degli ultimi 38 anni del Centro Sportivo Italiano a Genova ed in Liguria.


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