Pazienti e tenaci per il futuro

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La settimana scorsa il presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano Vittorio Bosio ha incontrato online molti presidenti regionali e territoriali per fare il punto della situazione anche alla luce degli ultimi provvedimenti presi dal Governo per ridurre i rischi legati al Covid.

Un incontro che ha confermato, se ce fosse stato ancora bisogno, il ruolo privilegiato delle attività locali come avamposto educativo e strumento di incontro e di socializzazione.

La nuova situazione pandemica, anche grazie alla campagna vaccinale ed all’assunzione di protocolli seri e rigorosi, mostra una minore aggressività della malattia, soprattutto fra i più giovani.

“ E’ stata una video conferenza molto partecipata e proficua- dice Luca Verardo Presidente CSI Liguria– in un momento storico estremamente difficile con l’intero sistema sportivo di base a rischio collasso. Dai territori sono arrivati dati davvero allarmanti ad esempio sul tesseramento degli atleti: si registra un  calo del 50% soprattutto fra i giovani. Sono in difficoltà  in particolar modo i comitati che gestiscono impianti, i costi sono lievitati per il caro-bollette, un problema che coinvolge anche moltissime società. Il CSI  nazionale propone l’eliminazione dei  costi di affiliazione, per alcune realtà, e l’offerta di  corsi di formazione gratuita per operatore sportivo”

L’ultima versione del protocollo “ Return To Play” della Federazione Medici Sportivi Italiana è stato rivisto con prescrizioni attenuate  rispetto al passato, per gli asintomatici o paucosintomatici Under 40: niente più spirometria, né ecocardiogramma eco doppler prima di tornare sui campi, in palestra o in piscina.

Resta sempre obbligatorio un ECG sotto sforzo: in pratica il modello  della classica visita di idoneità agonistica che tutti hanno già fatto ad inizio stagione.

Una visita che rappresenta quindi un ulteriore costo per le famiglie o per le società qualora e se ne facciano carico parzialmente.

Dai presidenti regionali del CSI è arrivata la richiesta di trovare davvero  un giusto equilibrio fra la tutela della salute, bene primario, e la possibilità di fare sport, sempre e comunque in sicurezza.

Da qui un rinnovato appello alle istituzioni per un piano di sviluppo e di promozione della socialità dello  sport e nello sport.

“ E’ una fase che ci offre grandi opportunità di ripensarci per proporre il nostro progetto al servizio di tutti- ha detto Vittorio Bosio Presidente Nazionale CSI– non facendo l’errore di credere che tutto sia quasi sorpassato e che possiamo ricominciare come prima. Le difficoltà, i limiti operativi, le norme restrittive ci sono ancora e non ci possiamo permettere il rischio di diminuire l’attenzione. Dobbiamo essere pazienti, tenaci e concreti per fare tutto quello che ci serve per uscire “ meno ammaccati” possibile dall’emergenza sanitaria ed economica. Guardando nello specifico nel nostro campo ribadisco che bisogna guardare ad un nuovo confine del CSI con la valorizzazione di  nuove discipline ed il recupero,, aggiornandole, di  quelle storicamente praticate e più tradizionali.

 


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