Riaperture con…polemiche

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Il governo ha anticipato a lunedì 24 maggio la riapertura delle palestre, si ricomincia quindi una settimana prima del previsto.

Le modalità sono quelle già note, con il protocollo definito dal Dipartimento dello Sport su indicazioni del CTS.

Prevede che sia assicurata la distanza interpersonale di almeno due metri e che i locali siano dotati di adeguati sistemi per il ricambio d’aria, senza ricircolo.

I gestori devono predisporre percorsi diversi per l’entrata e per l’uscita, il personale ha l’obbligo di indossare sempre la mascherina così come i clienti, tranne quando non sono impegnati nell’allenamento.

Rimane il divieto di utilizzare le docce e non si possono lasciare gli indumenti negli spazi condivisi ma bisogna riporli in zaini e borse personali.

Sarebbe preferibile arrivare in palestra già con gli abiti adatti per svolgere  attività fisica indossati ed utilizzare gli spazi comuni solo per cambi di indumenti minimi che richiedano tempi ridotti.

“E’ un bel messaggio positivo di ripartenza- dice Paola Valente Direttore Palagym – non si è rimasti ancorati alla data del 1 giugno. La speranza è che rivedano però anche la decisione di riaprire le piscine solo il 1 luglio. Una settimana fa era uscita una Faq del governo  che diceva che palestre e piscine erano assimilate e noi ci eravamo comportati di conseguenza, dal punto di vista organizzativo ad esempio convocando gli istruttori per i corsi di acquagym. Nella nostra struttura abbiamo utenti che fanno solo fitness, altri che fanno solo attività in acqua ed altri che fanno entrambe. Il “percepito“, da parte loro, è comunque un disservizio. Per noi c’è purtroppo un ulteriore danno economico“.

Anche per le piscine più grandi, come Crocera Stadium a Sampierdarena, gestita dall’omonima società storicamente affiliata al CSI, la data del 1 luglio è arrivata come  un autentico, inaspettato e beffardo fulmine a ciel sereno.

“Siamo oltre alla disillusione, non siamo stati minimamente considerati come settore, aldilà della questione ristori, pensare di  aprire una piscina al chiuso solo fra 40 giorni, in estate, con il  caldo, è assurdo- dice Andrea Biondi Presidente Ssdrl Crocera Stadium– anche perché resterebbe comunque il divieto di utilizzare le docce. Immaginiamo persone che vanno a nuotare durante la pausa pranzo in che condizioni tornerebbero in ufficio. Queste decisioni ci  arrivano addosso senza consultarci, il rischio che 3000 piscine pubbliche in Italia, con 4, 5 milioni di utenti abbiano insormontabili problemi economici e rischino la chiusura“.

Crocera Stadium a Sampierdarena è anche un baluardo e presidio sociale da molti anni con diverse attività  ed iniziative per le scuole, disabili ed anziani.

“Per quanto siamo contenti che le nostre associazioni possano ripartire il danno ormai è fatto in quanto il governo, non le istituzioni locali, ha ignorato lo sport, ed in particolare il  settore di palestre e piscine, che porta benessere e si era organizzato per gestire l’attività in sicurezza- dice Enrico Carmagnani Presidente CSI Genova-. Prima dell’uscita delle ultime normative sono stati totalmente ignorati e questo dimostra sua unga strada che bisogna fare in Italia per lo sport basta vedere i continui rimandi sulla legge del comparto e la guerra intestina fra Sport e Salute S.p.A e CONI“.

Un’ altra novità  è che dal 1 giugno potrà tornare, seppur contingentato, il pubblico sugli spalti nelle strutture all’aperto: per quelle al chiuso si dovrà aspettare il 1 luglio.

Per bambini e ragazzi, ad esempio, ci sarà la soddisfazione quindi di poter giocare davanti ai loro genitori con l’invito ai genitori stessi, dopo tanta “ astinenza,di non trascendere.

 


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