Riforma dello sport, cosa cambia

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Fra poco più di un mese, se non ci saranno improbabili rinvii, entrerà in vigore la riforma del lavoro sportivo così come modificata dal governo Draghi nel settembre scorso.

Avrà un impatto su 750.000 operatori e circa 60.000 datori di lavoro.

Il cuore del provvedimento, anche dopo alcune correzioni, resta il riconoscimento per la prima volta di una tutela previdenziale ed assicurativa, che coprirà ad esempio anche la maternità per atlete ed istruttrici, così come malattia ed infortuni per tutti.

Oltre alla revisione dei contratti di lavoro la riforma prevede significative novità riguardanti la personalità giuridica delle società, l’adeguamento degli statuti, la redistribuzione di utili ai soci, agevolazioni fiscali ed i regimi di compatibilità.

In ambito dilettantistico, quello che riguarda sostanzialmente il mondo CSI, ci si muoverà nell’area del lavoro autonomo e del co.co.co. se la durata delle prestazioni non supera le 18 ore settimanali, coerenti con i regolamenti federali e degli altri enti riconosciuti dal CONI, escluso il tempo dedicato alle manifestazioni sportive.

Per agevolare la formazione ed i vivai le società potranno stipulare contratti di apprendistato con giovani a partire dai 15 anni, anziché 18, fino a 23 anni.

Per saperne di più nell’ambito del ciclo di incontri online  organizzato dalla Scuola Nazionale Dirigenti  CSI lunedì 28 novembre ci sarà un importante momento informativo.

L’appuntamento dal titolo emblematico, “ Are you ready”, è alle ore 20.45 con  Giuliano Sinibaldi, commercialista e docente della Scuola regionale dello sport del CONI delle Marche.

Per seguire in diretta l’incontro ci si potrà’ collegare al canale You tube del CSI  al link https://youtu.be/J-OHLzCld2Y.

Le slide dell’incontro saranno poi caricate nei materiali didattici e pubblicate nell’APP MYCSIhttps://www.mycsi.it/


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