Veglia di preghiera per la pace

Condividi su...

Come CSI, ente di promozione sportiva di ispirazione cattolica, condividiamo volentieri e naturalmente  l’iniziativa della Preghiera per la Pace della Chiesa di Genova che si terrà, a partire dalle ore 20.30, sabato prossimo presso la Cattedrale di San Lorenzo.

Lo sport, promotore di valori come amicizia e solidarietà, dovrebbe in teoria  unire ciò che la guerra e le tensioni di geo politica internazionale  dividono.

La storia ci racconta di tregue olimpiche nell’antica Grecia, di diplomazia del ping pong fra Stati Uniti e Cina, di incontri di basket e hockey su ghiaccio fra Stati Uniti e Russia durante la Guerra Fredda, di una storica partita di beach volley fra Russia e Georgia durante la guerra nel 2008 con stretta di mano ed abbracci finali fra le quattro atlete: poi tutto cambia con i reciproci boicottaggi per arrivare alla politica odierna  dei “due pesi e due misure” nei confronti degli atleti russi ed israeliani.

Secondo i dati dell’Istituto per la Ricerca sulla Pace di Oslo nel 2024 si sono verificati 61 conflitti in 36 Paesi

L’ Arcivescovo Mons. Marco Tasca ha chiesto la partecipazione alla Veglia a tutta la comunità diocesana con questa lettera.

” Carissimi fratelli e sorelle, aumenta sempre più in questi giorni la preoccupazione per il clima di guerra che si diffonde in tutto il mondo. Per questo in continuità con la Giornata di preghiera che la Chiesa di Genova ha vissuto domenica 14 settembredice Mons. Marco Tasca– vi invito sabato 27 settembre alle ore 20.30 alla veglia di preghiera in Cattedrale per chiedere, tutti insieme il dono della pace e la fine di tutte le guerre. Condividiamo nelle nostre parrocchie, associazioni, comunità, negli ambienti di vita e di lavoro questo importante momento di preghiera e di incontro. Non possiamo abituarci a questo clima di guerra, non possiamo stancarci di restare umani”.

Nel manifesto della Veglia di Preghiera sono indicati Gaza, Ucraina, Siria, Yemen, Burkina Faso, Somalia, My Mar, Sudan Sud, Afghanistan, Israele, Mali, Russia ed i molti altri Paesi del mondo dove morte, fame e distruzione magari non sono sotto l’attenzione mediatica.

 

 


Condividi su...