Piccolo vademecum per le società

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La stagione sportiva 2025-26 sta per cominciare: sui campi di calcio torneremo a sentire le grida di entusiasmo dei ragazzi per un gol, in piscina il rumore inconfondibile delle bracciate che tagliano l’acqua, in palestra quello del pallone schiacciato oltre la rete in una partita di volley o quando colpisce il ferro di un canestro.

Sport non è però solo queste immagini, anche poetiche, ma quelle più prosaiche di una macchina organizzativa che sta dietro tutto ciò: in particolare il lavoro dei dirigenti delle società, spesso a titolo gratuito, ed ogni anno più impegnativo.

Gli adempimenti e le novità infatti aumentano, molte sono introdotte dalla riforma dello sport.

Il primo passaggio da verificare è quello della scadenza dellaffiliazione della società: non tutte le Federazioni Sportive Nazionali e gli Enti di Promozione Sportiva infatti fanno coincidere l’anno sportivo con quello solare. La dimenticanza potrebbe comportare l’impossibilità di tesserare atleti, tecnici e dirigenti e senza affiliazione vengono meno i benefici fiscali previsti per le ASD.

Il libro soci è il documento di partenza per le verifiche sulla democraticità del sodalizio; va sempre aggiornato con le modalità previste dallo statuto.

Per usufruire della copertura assicurativa gli atleti devono essere tesserati prima dell’inizio dell’attività: i tesserati con più di 6 anni devono avere un certificato medico per attività non agonistica, per l’attività agonistica, sopra i 12 anni, deve essere rilasciato da un medico sportivo.

Le società hanno l’obbligo di conservare i certificati medici a tutela di atleti, tecnici e dirigenti.

Dal 2017 è obbligatoria la presenza di un defibrillatore in tutte le strutture sportive indipendentemente dall’età dei praticanti: è necessario che durante l’attività sia presente un addetto con abilitazione BLSD in corso di validità.

Con la riforma dello sport la gestione dei collaboratori è cambiata: per istruttori e tecnici occorre stipulare contatti di collaborazione coordinata e continuata sportiva o amministrativa- gestionale facendo attenzione all’inquadramento, al compenso minimo. Tutti i contratti devono essere comunicati e gestiti attraverso il RAS (Registro delle Attività Sportive).

Prima di procedere al pagamento dei compensi è necessario acquisire l’autocertificazione da parte del collaboratore per la verifica delle soglie fiscali e contributive.

I pagamenti devono avvenire esclusivamente con modalità tracciate (bonifico bancario, assegno non trasferibile, ecc.): diversamente, si perde il diritto alle agevolazioni. Inoltre, al superamento di 5.000 euro annui, il collaboratore è obbligato ad aprire una posizione presso la Gestione separata INPS.

Chiunque operi a contatto con minori deve essere in possesso del certificato del casellario giudiziale. L’onere della richiesta grava sull’associazione o società sportiva, che deve acquisirlo e conservarlo in sede, pronto per eventuali controlli.


Alcuni Enti affilianti, fra i quali il Centro Sportivo Italiano, hanno adottato linee guida per la predisposizione del modello organizzativo e per la nomina del soggetto responsabile per la prevenzione degli abusi, violenze e discriminazioni (safeguarding).

È opportuno verificare di aver correttamente adempiuto a tali obblighi, anche perché sempre più spesso costituiscono requisito per la partecipazione a bandi e per l’accesso a contributi pubblici.

Negli eventi sportivi, contrariamente a quanto forse qualcuno pensa è possibile l’utilizzo di volontari: la loro loro attività deve essere però documentata e inquadrata nel rispetto del D.lgs. 36/2021 e successive modificazioni: i rimborsi possono essere solo a titolo di spese effettivamente sostenute e documentate, oppure, nei limiti previsti, come rimborsi forfettari fino a 400 euro, di natura non imponibile. Fondamentale garantire sempre la copertura assicurativa.

Per informazioni più dettagliate si può scrivere a segreteria@csigenova.it

 


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